Cosa succede se si riceve una scarica elettrica da un ICD?
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Cosa succede se si riceve una scarica elettrica da un ICD?
Ricevere una scarica elettrica da parte del defibrillatore è un evento che può verificarsi dopo l’installazione di questo tipo di dispositivo. Nella grandissima parte dei casi, ciò è dovuto al fatto che il dispositivo ha rilevato un’aritmia potenzialmente letale e ha dovuto generare una scarica elettrica per bloccarla. Esistono numerose precauzioni da adottare dopo aver ricevuto una scarica elettrica da ICD. Prima di tutto, è importante che le persone presenti si assicurino che il paziente sia tornato a una condizione di normalità, accertandosi che non si sia verificato un trauma troppo grave in caso di caduta da perdita di coscienza prima della scarica elettrica. Inoltre, si raccomanda che il paziente rimanga tranquillo per alcune ore dopo aver ricevuto una scarica elettrica, e che venga messo in sicurezza per raggiungere una condizione stabile. A seconda dei consigli del medico e del centro dal quale è seguito, il paziente può segnalare quanto avvenuto e ricevere istruzioni in merito. Qualora si verifichi una nuova scarica elettrica a distanza di poche ore dalla prima, in genere si consiglia di recarsi presso una struttura in grado di supportare pazienti con dispositivi ICD.
Nel caso sia stato impiantato un defibrillatore dotato di un dispositivo di monitoraggio a distanza si consiglia di mettersi in contatto con il centro presso il quale si è in cura per elaborare i dati trasmessi dall’ICD.
In rari casi, la scarica elettrica può essere inappropriata, ovvero può essere stata generata quando in realtà non si è verificata un’aritmia ventricolare che la rendesse necessaria. Ciò può essere dovuto a un’aritmia sopraventricolare (disturbo del ritmo cardiaco che ha origine nelle camere superiori del cuore) o a segnali male interpretati dal dispositivo. Solo l’attenta analisi dei segnali registrati dal dispositivo al momento della scarica elettrica faranno sì che sia possibile stabilirne l’eventuale inappropriatezza. In tal caso, il medico discuterà con il paziente come evitare che il fenomeno si verifichi nuovamente. In generale, si tratta di effettuare una nuova programmazione e, in casi eccezionali, un nuovo intervento.
In entrambi i casi, se il paziente presenta di sintomi persistenti (dispnea, angina) o ha riportato un trauma cranico ed è in terapia con anticoagulanti, è bene prendere in considerazione l’idea di rivolgersi a un medico, ad esempio contattando il pronto soccorso dell’ospedale di riferimento.